sabato 8 agosto 2009

Una storia: Heinrich Kandora.

Oggi voglio raccontarvi una storia, è quella del soldato della Wermacht Heinrich Kandora (che tra l'altro è il nick col quale mi conoscono nell'ambito dei forum di militaria).
Heinrich Kandora nasce il 26.12.1923 a Beuthen OS, l'odierna Bytom in Polonia. La città si trova nella Slesia, 320 km a sud-ovest di Varsavia e 85 km a nord ovest di Cracovia. Dopo la Prima Guerra Mondiale tutta l'Alta Slesia decise di rimanere a far parte dell'Impero Tedesco; dopo le sollevazioni popolari polacche la Società delle Nazioni decise che Bytom rimanesse a far parte della Germania, dato che il 75% dei suoi abitanti aveva votato per continuare a far parte del Reich Tedesco. La città era, ed è tuttora, un centro industriale importantissimo per l'industria pesante e l'estrazione di carbone e zinco.
Heinrich si arruola nella Wermacht e viene inquadrato nella "Quinta Compagnia del 38° Reggimento Jager"; il reggimento viene mandato a combattere in Russia col "Gruppo Armate Nord".

Cartina delle operazioni tedesche sul fronte Est nel 1943. (in rosso la zona di Staraja Russa, dove verrà mandato il 38° Reggimento Jager.)

A sud le armate sovietiche dilagano in Ucraina, dopo la vittoria di Stalingrado,minacciando di far crollare l'intero fronte meridionale,ma i tedeschi riescono a fermare i russi sul Donetz e sulla testa di ponte del Kuban.

Heinrich Kandora (2° da sin.) insieme ad alcuni commilitoni alla stazione ferroviaria, probabilmente di Beuthen.


Heinrich Kandora (1° da sin.) in partenza per il fronte Est.



Nel settore "Nord", invece,tra il 17 ed il 26 febbraio il ruolo della 8 Jaeger di Heirich fu estremamente importante in quanto permise l'evacuazione del II corpo d'Armata imprigionato nella sacca di Demjansk. La divisione, assieme alla 290 ID ed alla 225 ID, creò un gruppo speciale costituito apposta per essere posizionato nella zona nord del "Collo di bottiglia" per tenere aperto il corridoio e permettere l'evacuazione delle divisioni imprigionate.
Queste 3 divisioni da sole respinsero gli attacchi di: 2 divisioni delle Guardie, 5 divisioni di fucilieri, 2 brigate di fucilieri, 1 brigata corazzata ed 1 brigata di sciatori, pagando un tributo di 1019 morti, 1032 scomparsi e 2271 feriti.

La zona di guerra della 8 fu probabilmente compresa tra Ramushevo e Rosino a nord del fiume Robja.
Il 23 febbraio la 8 Jaeger si ritirò quindi al di qua del fiume Robja con la 30 e la 126 ID, per avere posizioni più sicure, e qui mantennero la linea fino a quando le ultime retroguardie della 254 e della 290 ID non completarono definitivamente l'evacuazione. Era il 27 febbraio 1943.

Heinrich (2° da destra) e i "soliti" commilitoni.


Agli inizi di marzo il reggimento di Heinrich e la sua divisione costituivano un anello di difesa posto intorno alla vittà di Staraya Russa, un punto cruciale e di vitale importanza che collegava il lago Illmen con Vitebsk. L'anello era costituito da: 30, 32, 122, 329 divisioni di fanteria e dalla 5 e 8 divisioni "leggere" (la Jaeger).

Heinrich (terzo da sinistra) e i suoi commilitoni in tenuta da combattimento.

Il 14 marzo, alle 5:45 del mattino l'artiglieria sovietica coprì letteralmente la città e le terre circostanti di fuoco, fumo e sangue per due ore consecutive.
Era iniziata la quarta battaglia di Staraya Russa ed Heinrich in questo giorno perse la vita proprio in questa città.

Sterbebild di Heinrich Kandora.

Documento di morte in "Onore del Fuhrer".
(Un ringraziamento particolare a Max)



Necrologio:

"Cari Genitori e fratelli non torno piu a casa da voi. Il mio ultimo pensiero ,ultimo squardo fu verso di voi; quando sono morto in territorio nemico nessuno mi ha dato una mano,adesso devo andare in cielo:arrivederci!"

Il soldato Heinrich Kandora
morirà il 17 aprile del 1943,a nemmeno 20 anni sul fronte Est. Se fosse sopravvissuto qualche giorno in più avrebbe potuto portare sul braccio della sua uniforme lo scudetto "Demjansk".
La sua salma si trova nel cimitero di Kobylkino, in Russia, e non è mai stata rimpatriata, nemmeno dopo la caduta dell'URSS.

IN MEMORIAM.

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